Trifone e Teresa, i due fidanzatini di Pordenone: cinque colpi di pistola per ucciderli. Tre spari per il militare, due per la fidanzata. Uno solo di questi è andato a vuoto, ma spunta un altro indizio. Sul volto di Trifone Ragone sono presente delle lacerazioni.
Il caso di Trifone Ragone e Teresa Costanza continua ad essere dibattuto in aula. Sono passati più di due anni dal duplice omicidio dei fidanzatini di Pordenone e le indagini si concentrano ancora su Giosuè Ruotolo. Sarebbe stato lui secondo l’accusa il responsabile dell’omicidio di Pordenone. Ieri si è svolta un’altra udienza del processo a carico del militare e sono emersi nuovi particolari. Il consulente medico-legale della difesa Vittorio Fineschi, ha ricostruito alcuni punti della vicenda. Trifone Ragone è stato ucciso con tre colpi di pistola al capo, due dei quali sicuramente mortali. Un altro invece è stato esploso a soli 5-10 centimetri di distanza.
Teresa Costanza è stata uccisa con due colpi di pistola, di cui uno esploso frontalmente. Si ipotizza che in quel momento la giovane vittima 30enne si sia girata per guardare in faccia il suo killer.
“Il medico legale ha notato sul volto di Trifone Ragone alcune lacerazioni dovute forse a un pugno ricevuto sul volto da una persona qualche giorno prima del duplice omicidio”
Un dettaglio presente in un sms che Trifone Ragone ha inviato alla fidanzata Teresa Costanza l’11 marzo del 2015, in cui affermava di essere stato aggredito in seguito ad una lite. L’episodio è avvenuto sei giorni prima del duplice omicidio di Pordenone, sottolinea Il Giorno.
“Per noi potrebbe essere lui il colpevole”
Giosué Ruotolo è quindi innocente? Nei prossimi giorni verrà ascoltata un’altra decina di testimoni chiamati dalla difesa del militare. Entro la fine del mese l’istruttoria del processo verrà conclusa, per poi procedere con la requisitoria e le arrighe di entrambe le parti in causa.