BTK Killer: sarà questo lo pseudonimo che Dennis Rader darà a se stesso parlando con stampa e Polizia. L’assassino si rivelerà subito bisognoso di attenzioni, tanto da rimanere interdetto quando i suoi primi omicidi non riceveranno quella che reputa una giusta attenzione da parte die media. Un dettaglio raccontato anche nella serie tv Mindhunter 2, dopo essere apparso già nel primo capitolo. In base alla cronaca di quegli anni, sembra che il crollo di Dennis Rader sia iniziato alla fine del ’73 a causa della perdita del lavoro e per via di quelle follie violente che la sua mente partorirà fin dagli anni di servizio nella US Air Force.
Sommario
I primi anni, la trasformazione di Dennis Rader nel BTK Killer
La vita di Dennis Rader inizia il 9 marzo del ’45, primogenito di una coppia del Kansas. Il suo carattere sarà introverso e quasi invisibile fin dai primi anni, uno studente nella media con la tendenza ad isolarsi. Diversi suoi ex compagni delle elementari diranno in seguito che gli mancava il senso dell’umorismo. Nonostante le difficoltà linguistiche, Rader otterrà il diploma nel ’63 presso il Wichita Heights High School e in seguito entra nel Kesley Wesleyan College della città di Salina. In questi anni inizierà la sua frattura emotiva e psichica, facendo delle piccole effrazioni domestiche e iniziando a rubare. Dopo un primo anno di college, Rader decide di prestare servizio nell’Air Force. Verrà trasferito per sei mesi a Okinawa e sel ’68 presso la base aerea di Tachikawa, nelle vicinanze di Tokyo.
Secondo le sue dichiarazioni, negli anni successivi e fino al ’70 sarà di stanza anche in Corea, Grecia e Turchia. Un periodo intenso per Rader, che inizia ad avere rapporti fisici con prostitute locali e a perseguitare alcune persone nelle diverse comunità. Nel suo diario rivela inoltre di essere entrato in una biblioteca della base e di aver rubato un libro senza che nessuno se ne accorgesse. Diventa così sempre più netta la duplice vita di Rader: in privato già coinvolto in atti criminali e in pubblico degno di premi per buona condotta, riconoscimenti per il suo lavoro nella Difesa Nazionale.
Il crollo psichico
Gli anni Settanta saranno legati a tre grandi cambiamenti per il futuro BTK Killer. Incontrerà Paula Dietz e la sposerà nel ’71, per poi stabilirsi a Park City nelle vicinanze della sua vecchia città natale. Inizia anche a lavorare con il piccolo costruttore aereo Cessna e si iscrive al Butler Count Community College di El Dorado, dove si diplomerà in elettronica due anni più tardi. Poi si iscrive al Wichita State University nonostante le difficoltà economiche ed una forte incapacità a scrivere bene, tanto che gli altri finiranno per credere che abbia delle difficoltà di apprendimento. Quello stesso anno perderà il lavoro a causa della crisi dovuta all’embargo petrolifero. In questo momento le fantasie violente si faranno sempre più vive nella mente di Rader, spingendolo a chiedersi quali emozioni potrebbe provare nell’uccidere qualcuno.
Dal primo delitto fino all’arresto
Il primo delitto di Rader avverrà nel ’74 e continuerà a uccidere senza alcuna cadenza regolare fino al ’91. Da quell’anno fino al 2004 invece rimarrà in silenzio, rispuntando solo in seguito alla pubblicazione del libro di Robert Beattie e di un articolo del Wichita Eagle sui suoi delitti. Rader crede che qualcuno stia cercando di raccontare la sua storia, così decide di inviare una lettera al giornale con il nome di Bill Thomas Killman. Allega anche le fotocopie di tre foto prese in casa di Vicki Wegerle e la patente di guida della vittima. Dopo una pausa di oltre dieci anni, l’FBI riapre il caso e avvia le nuove indagini, mentre Rader riprende il suo dialogo con i media. Due mesi più tardi, il BTK Killer rivela con una lettera inviata alla Biblioteca Pubblica di Wichita di essere sul punto di uccidere ancora.
Da quel momento in poi Rader inizierà a seguire due strade. Da un lato vuole depistare le autorità, fornendo informazioni fasulle sul suo conto. Dall’altro sceglie di rievocare alcuni dettagli dei suoi precedenti delitti e lascia altri indizi macabri per alimentare la paura di un nuovo omicidio. In realtà non colpirà per un anno intero. Dopo essere risaliti alla sua identità con uno stratagemma, i federali otterrano una prova genetica che lo collega a tutti i delitti e lo arresteranno nel febbraio del 2005.
Gli omicidi accertati
Non è mai stato chiaro come mai il BTK Killer si sia fermato per oltre un decennio e se davvero non abbia ucciso qualcuno durante il periodo di silenzio. Considerando il suo forte desiderio di far sapere al mondo le sue “gesta”, appare chiaro che Rader avrebbe subito informato i media dei suoi nuovi delitti. Per questo si dà per scontato che i casi conosciuti siano gli unici collegabili al suo modus operandi.
- La famiglia Otero (1974)
- Kathryn Bright (1974)
- Shirley Vian (1977)
- Nancy Fox (1977)
- Marine Hedge (1985)
- Vicki Wegerle (1986)
- Dolores Davis (1991)
Come si può notare dall’elenco qui sopra, Rader fermerà la sua follia omicida in più di un’occasione. La prima lunga pausa avverrà fra la fine degli anni Settanta e la metà degli Ottanta, un lungo periodo in cui si dedicherà ai due figli e alla popolarità ottenuta grazie agli Scout. L’ultimo delitto, quello della Davis, presenta inoltre delle differenze rispetto alla vittime precedenti. Per la prima volta infatti colpirà una donna molto più anziana che ha superato la sessantina e non più giovani ventenni. Forse per via della maggiore vulnerabilità della donna e della stessa età dell’assassino.
Il processo
Subito dopo l’arresto, il BTK Killer verrà interrogato per 30 ore. All’inizio si mostrerà deciso a non parlare, ma non durerà molto. Rivelerà invece tutti i particolari di cui ha memoria, parlando a lungo e con orgoglio dei suoi crimini. Le autorità comunque sono già in possesso di molte prove a suo carico, da quella genetica fino alle lettere originali trovate nella sua casa. Le patenti di guida delle vittime, le foto scattate, i ritagli di giornale che riguardano i casi e altri feticci che verranno trovati in un armadio del suo ufficio domestico. Si presenterà in aula il 27 luglio del 2005, rivelando ancora altri dettagli e dimostrando di non avere alcun rimorso. I familiari di ogni vittima, ricorda il sito SurvivingBTK, avranno modo di esternargli tutto l’odio che provano nei suoi confronti e il dolore per la perdita dei loro cari. Rader invece rilascerà in seguito una dichiarazione di 20 o 30 minuti e ancora una volta preferirà non scusarsi, ma parlare di se stesso. Il giudice Waller emetterà la sentenza il 18 agosto dello stesso anno, condannando Dennis Rader all’ergastolo e con il divieto della libertà condionata fino al 2180.