Shirley Vian è la terza a cadere nelle mani del BTK Killer, che inizierà ad uccidere a cavallo degli anni Settanta e continuerà fino al suo arresto. Il nome della giovane donna compare in Mindhunter 2, al fianco di quello di Nancy Fox e altre ancora. Chi era Shirley Vian? La vittima verrà uccisa nel marzo del ’77 nella sua casa in Hydraulic Street, nella contea di Sedgwick, in Kansas. In quel momento il suo aguzzino perlustra la zona per quelli che chiama i suoi “progetti”. Un dettaglio che acquista maggior senso se si pensa alle scene viste nel primo capitolo di Mindhunter, quando assistiamo alle perlustrazioni di Dennis Rader, alla ricerca delle sue prede.
Il caso di Shirley Vian
Al momento della sua morte Shirley ha circa 24 anni. Non sa che in quel mese di marzo Dennis Rader (il caso) sta cercando la sua prossima vittima. “Era completamente casuale”, dirà al giudice il serial killer durante la confessione sull’omicidio. Shirley viene scelta da Rader solo in un secondo momento: ha incontrato Cheryl in un bar e ha scelto di ucciderla. Non trovandola tuttavia in casa, cambierà idea e dopo aver cambiato isolato incontrerà un bambino di cinque anni. Si tratta di Steve Relford, uno dei figli di Shirley Vian. Gli mostra le foto di famiglia che porta con sè e che riprendono moglie e figlio, fingendo che siano scomparsi. Poi lo seguirà fino in casa, dopo aver visto dove è entrato, e busserà alla porta. Sarà sempre Steve ad aprire. Rader continua a fingersi detective ed ottiene la fiducia del bambino e degli altri fratelli, tanto che verrà fatto entrare senza alcun sospetto.
Shirley uscirà da una delle stanze solo quando il BTK Killer spegnerà la tv e abbasserà le persiane. In quel momento estrae la sua 357 Magnum e ordina ai bambini di andare in bagno, chiudendoli all’interno. “Ho detto alla signora Vian che avevo un problema con le fantasie, che l’avrei legata e che avrei dovuto legare i bambini”, riferirà Rader ai giudici durante il processo. In qualche modo infatti la convincerà che non si tratta di un vero stupro, riesce a calmarla. Le offre persino un bicchiere d’acqua e una sigaretta, che fumeranno insieme. I bambini invece sono agitati e urlano nel bagno, mentre il BTK Killer lega Shirley e la strangola fino alla morte con una corda. Come rivela il sito SurvivingBtkKiller, il suo corpo verrà ritrovato al fianco della biancheria intima su cui Rader lascerà il proprio seme.
La confessione
Nei primi anni del Duemila, Rader verrà arrestato dopo aver commesso un grave errore. Confermerà tutti i delitti noti e di cui ha già rivendicato la paternità negli anni, descrivendo nel dettaglio il modus operandi. In base alla sua deposizione, Shirley Vian quel giorno del 17 marzo del ’77 si trovava a casa forse perché malata. Un particolare di cui forse parleranno prima del delitto, mentre fumano insieme una sigaretta. Rader ricorda in particolare di averla trovata in vestaglia. Prima di strangolarla, il BTK Killer le infilerà la testa in un sacchetto e solo dopo averla convinta a “collaborare” con lui. Vuole infatti che la aiuti a tenere i tre bambini in un’altra stanza. All’inizio sceglieranno la stessa camera da letto, ma viste le urla dei piccoli, opteranno poi per il bagno. Anche se Rader li legherà tutti e tre, avrà comunque il timore che in qualche modo possano aprire le due porte presenti nella stanza. Per questo ne chiuderà una, assicurandosi che non possano aprirla dall’interno. Poi con Shirley spingerà il letto contro l’altra porta.
“I bambini bussavano alla porta, strepitavano e urlavano. Poi il telefono iniziò a squillare. In precedenza avevano parlato del fatto che il vicino li avrebbe controllati, quindi ho ripulito tutto molto velocemente e sono uscito da lì, tornando in macchina”.
Durante l’udienza, Rader non ricorderà tutti i particolari del delitto. Come per esempio di non aver utilizzato solo la corda per legare Shirley, ma anche un nastro adesivo nero che userà per tenere uniti polsi e gambe. La corda invece, sottile e bianca, verrà usata per collegare le estremità della donna, in modo da limitarne ogni movimento. La stessa corda verrà usata anche nel bagno per bloccare il pomello di una delle porte, agganciato al sifone del lavandino. Forse per questo motivo Rader si troverà costretto ad usare materiali diversi, alcuni molto probabilmente già utilizzati nei delitti precedenti. In aula per rivelare i dettagli della morte di Shirley Vian, riferirà infatti di aver portato nella viletta della giovane mamma il suo “hit kit”, una valigetta o marsupio con all’interno il necessario per colpire.