Nancy Fox è stata la quarta vittima del BTK Killer, presente con i suoi primi anni di attività omicida in Mindhunter 2 di Netflix. Quarta se si considera che i primi a morire a causa dello spietato assassino saranno alcuni dei componenti della famiglia Otero. Chi era Nancy Fox? Il suo nome compare nel finale della serie tv e il suo caso risale al ’77. Di appena 25 anni, la ragazza verrà aggredita nella propria abitazione, subito dopo il rientro a casa. Sarà il suo stesso aguzzino a raccontare la dinamica della sua morte durante la confessione in aula.
Nancy Fox, la dinamica del delitto
Nancy Fox morirà l’8 dicembre del ’77 in Kansas, in seguito al suo rientro a casa dopo una giornata di lavoro in gioielleria. Dennis Rader taglierà prima la linea telefonica per impedirle di comunicare con l’esterno e poi entrerà dalla porta del retro della sua abitazione. Attenderà all’interno e la sorprenderà in cucina. Le dirà in seguito di avere un disturbo e che l’unico modo per liberarsene è che la leghi e la violenti. Così la ragazza acconsentirà a togliersi i vestiti in bagno e poi raggiungerà la camera da letto, dove Rader la legherà prima di spogliarsi a sua volta. Inizierà subito a strangolarla e in quegli attimi di pura follia le rivela la propria identità, svelandole i precedenti omicidi. Il corpo della Fox verrà ritrovato più tardi, con al fianco l’abito da notte su cui il killer ha sparso il proprio seme.
Sarà lo stesso Rader ad informare la Polizia locale il giorno seguente, fornendo indirizzo e nome della vittima. Sparirà apparentemente nel nulla fino all’anno successivo, quando invierà al giornale Wichita Eagle un poema sarcastico intitolato Shirley Locks. Ancora una volta si assumerà la responsabilità di sette delitti. Di Nancy Fox scriverà anche in una poesia sucessiva, deridendo il suo assassinio con lo scritto intitolato Oh death to Nancy [Oh morte a Nancy, ndr], scimmiottando la canzone folk Oh death.
La confessione
Durante il processo che si è tenuto a Wichita, Rader confesserà di aver adocchiato Nancy Fox durante uno dei suoi pattugliamenti. Ammetterà di essere uno stalker e di essere tornato più volte all’abitazione della ragazza. Dopo l’avvistamento, controlla infatti il nome sulla cassetta postale e poi scopre dove lavora. Si fermerà nella gioielleria Helzberg in seguito, per valutare la sua futura vittima: “Più sapevo di una persona, più mi sentivo a mio agio con la stessa”. Un compito che farà ancora due volte, prima di scegliere con precisione la notte in cui colpire.
“Ho parcheggiato la macchina a due o tre isolati di distanza e ho proseguito a piedi verso la casa. Prima ho bussato alla porta per essere sicuro, scoprire se ci fosse qualcuno. Sapevo che sarebbe arrivata a casa in un determinato momento. Nessuno ha riposto alla porta, così sono andato sul retro della casa e ho tagliato la linea telefonica. Non c’era nessuno nell’area nord dell’appartamento, così ho fatto irruzione e ho aspettato in cucina che tornasse”.
Sappiamo bene che Nancy rientrerà a casa proprio nell’orario previsto dal killer. Quest’ultimo affermerà inoltre al giudice di averla vista un po’ arrabbiata, subito dopo aver scoperto le sue intenzioni.
“Abbiamo parlato per un po’ e lei ha fumato una sigaretta. Nel frattempo ho esaminato la sua borsetta, identificando alcune cose e alla fine ha detto ‘beh, facciamola finita, così posso andare a chiamare la Polizia’ e ho risposto ‘ok'”.
Dopo aver aspettato che si cambi in bagno, richiesta che secondo la sua versione farà la stessa Nancy Fox, la attenderà in camera da letto per ammanettarla. Poi le legherà i piedi e si spoglierà parzialemente, per poi salirle sopra e strangolarla con una cintura. Poi sostituirà tutto con dei collant, assicurandosi che siano ben stretti al collo, alle mani e ai piedi.